Cronaca pre-estiva di ordinaria follia dell’Italia di Salvini & Company.

Fantastico ! Giusto per rassenerarci, il nostro “capitano” ha creato una ulteriore situazione di ansietà per gli italiani, ovvero la sua proposta di creare una pseudo-moneta del tipo soldi del monopoli, da LUI definiti minibot che, in realtà, altro non sono che dei minidebit (Draghi), per dirla in milanese quale sono. E vabbé, nessuno è perfetto e poi piace tanto agli italiani che – anzi – lo seguono sempre più convinti sia nato un nuovo messia debitamente fornito di Santo Vangelo tascabile e catenina da collo completa di Madonnina. A questo punto, rischiando di apparire blasfemo, oso dire che il singolare personaggio mi ricorda tanto, anzi tantissimo, il famoso pifferaio di Hamelin, ma non importa. Ma andiamo avanti. La recente pensata di Salvini di tassare tutti i possessori di una cassetta bancaria di sicurezza, tanto per non farci mancare nulla, mi sembra talmente inverosimile al punto di ipotizzare si vogliano creare, magari su consiglio del suo giovane “spin doctor” Luca Morisi, ulteriori giustificazioni – o diversivi – alle viste della redazione del prossimo Bilancio di Previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e il Bilancio Pluriennale per il triennio 2019 – 2021. La crescita, ma non il travolgente previsto successo, delle cosidette “forze sovraniste” in Europa, costringeranno, infatti, l’attuale Governo a modificare sensibilmente i suoi programmi, né credo che il saccente Prof. Borghi, piuttosto che il suo collega Bagnai, entrambi dichiaratamente avversari dell’euro, faranno il miracolo di fare apparire l’odierna Italia come un Paese virtuosos, serio e motivato. A tale proposito vale giusto la pena di ricordare il recentissimo episodio che ha visto all’opera il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, On.le Giancarlo Giorgetti, principale “pasdaran” del “Capitano”, scoperto dalle telecamere mentre seguiva sul proprio cellulare la semifinale dell’under venti italiana di calcio nel corso dell’ultima conferenza stampa,  al fianco del Presidente Conte e del Ministro degli Interni. Beccato da un giornalista, ha addirittura sbagliato la risposta farfugliando il risultato tra l’ilarità dei colleghi presenti molti dei quali esteri e il comprensibile imbarazzo del desk.

Un piccolo episodio, se volete, ma significativo dell’odierno clima vigente, che mi è sembrato opportuno, anzi, necessario evidenziare, da parte di un repubblicano dal 1968 quale sono e rimango.

Giuseppe Grossi