DALLA TRADIZIONE SPUNTI E TEMI PER IL RINNOVAMENTO DELLA REPUBBLICA

 

Arcangelo Ghisleri  (da “Rivista Repubblicana” – 1° numero – 1878)

“…Il problema dell’educazione popolare si riannoda indissolubile al problema economico…per emancipare moralmente le plebi ed elevarle a popolo occorre pensare contemporaneamente ad emanciparle dalla miseria. Non basta dinanzi ai mali presenti gridare in tono salterio: Repubblica! Repubblica! Noi domandiamo, come domandava Cristo, azione, opere conferme alle parole….”

                                         (da “Repubblica e classi sociali” in “L’ Educazione Politica” – 1900)

 “….E’ di volgare evidenza che Repubblica democratica quale da noi concepita, e come fu dai nostri maestri anche di opposte dottrine filosofiche insegnata, non deve essere un’arma offerta agli interessi di un ceto contro altri ceti né la formola degl’ interessi di una sola porzione della cittadinanza, ma degli interessi di tutti.”

                                        (da“Il pensiero economico-sociale repubblicano”-Italia del Popolo – 1901)

 “La forma più sincera,più perfetta insino qui sperimentata, della sovranità popolare è offerta dalla Repubblica federativa a base di suffragio universale, colla rappresentanza proporzionale e col referendum. Ai semplicisti del marxismo…che ci domandano qual è il nostro programma economico-sociale rispondiamo: padronanza popolare e libertà”

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 Giovanni Conti  (“Nella battaglia contro la dittatura” – Casa Editrice Italiana – Roma)

 “….Noi non crediamo al miracolismo di un uomo. Non vogliamo che il bene ed il male siano prodotti dall’ opera di un padrone. Noi siamo per la democrazia, noi vogliamo un Governo sul quale tutto il popolo abbia voce e potenza. Respingiamo le dittature ed il Governo di pochi…in noi non alberga il bisogno di campioni…”

                               (da discorso  parlamentare – 17 novembre 1922)

 “…La Repubblica che vagheggiamo è quella di Giuseppe Mazzini…La nostra Repubblica rappresenta l’organizzazione della democrazia…Si tratta di dare all’ Italia nuove istituzioni…”

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Oliviero Zuccarini ( da “Esperienze e soluzioni” – 1944 – Ed. Critica Politica)

“…Un dato certo che può trarsi dalla pratica politica è l’indiscutibile pregio che nella Costituzione di uno Stato hanno la brevità, la semplicità e la chiarezza…”

                                    (da “Il mio socialismo” – 1946 – Ed. Critica Politica)

“… Non v’è atto che non sia vincolato ad un infinito numero di leggi, di regolamenti, di disposizioni….La Repubblica che noi vogliamo è la negazione di tale sistema. E’ lo Stato semplice, di poche funzioni, con pochi diritti al centro e molti diritti in periferia….”

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Giulio Andrea Belloni (da “Socialismo Mazziniano” a cura di Vittorio Parmentola -1982)

 “La Repubblica, dov’è – come ora in Italia – l’ antitesi della controrivoluzione arroccata nelle istituzioni monarchiche, è doppiamente rivoluzionaria; è per due volte rinnovatrice. Perché significa scardinamento del sistema di resistenza al progresso sociale, e perché significa esaltazione di forze nuove e di energie novelle nell’ ordine nuovo. Abbiamo sentito parlare di Repubblica come coronamento della democrazia…La Repubblica non può concepirsi come il coronamento di una democrazia che non si sa dove sia. Deve essere considerata come la base di una democrazia da fondare”

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Giuseppe Tramarollo (da “L’ educazione civica nell’ Italia repubblicana” VI Congresso AMI – 1950)

 “Ogni cittadino deve ricevere nelle sue scuole l’insegnamento morale…Solo questa educazione civica può combattere quell’ analfabetismo politico….che si manifesta nelle due piaghe  che le polemiche dei partiti anziché ridurre esasperano sempre di più la demagogia volutamente o no confusionaria e semplicista…l’indifferenza o apatia verso la cosa pubblica….

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Bruno Visentini (da “L’ arte di governare” – Il Corriere della Sera 28 luglio 1974)

 “…Soltanto le democrazie di più lunga e forte tradizione riescono ad accompagnare la scelta degli indirizzi da parte del suffragio universale  con forme più efficaci di sperimentazione e selezione degli uomini…chi opera con volontà riformatrice in fase di  rinnovamento legislativo ed amministrativo deve rendersi conto dei legami assai stretti che assumono, specie in certi settori, gli aspetti tecnici e le finalità politiche…Fa parte dell’intelligenza e dell’ arte del politico sapersi avvalere dei tecnici, in un rapporto valido e corretto, non clientelare e non partitico…”

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 Adolfo Battaglia (da “La sinistra dei tempi nuovi” – Marsilio Editori 1997)

 “….La condizione politica della lotta alla corruzione…è la presenza di un governo “forte” e proprio perciò capace di riconoscere quali debbono essere i tratti essenziali della funzione amministrativa: la sua autonomia e la sua indipendenza….L’ efficienza,la correttezza e l’imparzialità della pubblica amministrazione italiana non dipendono da migliori ordinamenti normativi e tanto meno sono in funzione della qualità degli strumenti di lavoro. Sono più semplicemente il frutto dell’ adempimento del suo ruolo istituzionale. Esso implica che la burocrazia abbia, sola, la responsabilità di applicare ai casi particolari le norme e le direttive generali che spetta al potere politico emanare…”