L’OMAGGIO DI ANCONA A BARILARI

La sezione AMI di Ancona ha finanziato l’opera di restauro della stele

– Alla morte di Domenico Barilari (1840-1904), gli amici repubblicani fecero erigere una stele che fu collocata nell’aiuola allora riservarta ai patrioti concittadini. Rovinata dai molti anni trascorsi e dall’esposizione alle intemperie, l’iscrizione epigrafica era divenuta da tempo illeggibile perdendo il suo carattere di memoria storica. La sezione Emilio Giaccaglia dell’Associazione Mazziniana Italiana ha deciso di sostenere la spesa del restauro eseguito dal marmista Galeazzi di Tavernelle, così felicemente ripristinando il precedente decoro, nella speranza che l’esempio dato possa avere seguito con altri interventi di recupero.

Barilari deve ritenersi figlio illustre della nostra città in cui si era stabilito subito dopo l’Unità del Paese, quando veniva assunto dalla società Ferrovie Meridionali, concessionaria nella costruzione e gestione della rete ferroviaria che doveva collegare l’Italia Centrale ed il Mezzogiorno. Barilari è stato il dirigente politico più importante del repubblicanesimo dorico che ha rappresentato anche in Parlamento dal 1901 sino alla sua scomparsa. Per l’intera vita è stato testimone del pensiero mazziniano che aveva come principi fondativi il patriottismo, l’indipendenza e l’unità del Paese, la repubblica, l’associazionismo e l’educazione del popolo, la fede nel progresso sociale e nella fratellanza, l’anticlericalismo. La figura di Barilari è riaffiorata nella storia della città con il libro “Lucifero, un giornale della democrazia repubblicana” a cura di G. Castagnari e di N. Lipparoni, edito in Ancona nel 1981 da G. Bagaloni Editore. Può citarsi anche la monografia “Domenico Barilari – un apostolo del mazzinianesimo” di Giuliana Bastianelli, Argalia Editore, Urbino, 1970. Barilari compare anche nell’ultimo capitolo e nella lunga nota n. 35 del libro “Lorenzo Lesti patriota, il suo tempo e la processura anconitana di più delitti” di Nicola Sbano, il lavoro editoriale, Ancona, 2017.