Per l’ambiente serve un patto europeo:

Per un pianeta pulito la politica e i media non siano così silenziosi

Sono passati alcuni giorni dalle manifestazioni internazionali per un’ambiente pulito (friday for future), non contemplativo ma concreto, che sappia intervenire – ora e non domani – sugli evidenti cambiamenti del clima – denunciati dall’Onu e oggetto di regole alle conferenze mondiali sul clima da Tokio a Parigi (patto firmato dagli Usa di Obama e annullato dal presidente Trump), mai completamente applicate: i “media”, i quotidiani, che per giorni hanno posto attenzione al grido di allarme di Greta Thumberg all’Onu, davanti a molti ed impassibili capi di stato, sull’inquinamento del pianeta, e alla spinta dei giovani per intervenire subito sulla sostenibilità ambientale, hanno smesso nei fatti di parlare di questo tragico e reale fenomeno e delle relative richieste alla politica provenienti di milioni di giovani di tutto il mondo.

Hanno “scioperato” anche gli studenti delle medie e piccole città come Carrara, Camerino, Macerata,…: poi c’è stata la solitudine di Foggia, che è la cartina di tornasole della volontà della maggioranza degli studenti dai 12 ai 18 anni – sicuramente nelle manifestazioni ci sarà stato, come avvenne  nel ’68, chi ha pensato di avere una giornata in più di festa da scuola -.dei genitori e dei nonni.

Basta col sottovalutare i guasti all’ambiente, così come non si prende sul serio l’emarginazione e i guasti sociali, il riscaldamento climatico (le frane, le piogge anomale, il ghiaccio del Monte Bianco che sta velocemente sciogliendosi, le grandi città inquinate che fanno notizia hanno superato i limiti posti alle polveri sottili altamente nocive,…) che rischia di travolgerci.

Non ci sono state scelte vere e produttive per dare maggior forza alle energie rinnovabili, che si sono affermate per volontà dei privati e i costi (vedi Enel) spalmati tra tutti i cittadini: comunque si è continuato a privilegiare le energie fossili, si è tassato poco o niente le produzioni inquinanti  tipo le plastiche, mentre ora pare ci sia una forte spinta, anche dalle aziende, per l’auto elettrica.

Le manifestazioni sono un arma di pressione, ma vanno capitalizzate – nessuno chiede di entrare nei partiti ed espellere ciò che c’è di vecchio – e non è possibile dire genericamente che si vuol stare lontano dalla politica – ogni nostra azione è politica -, perché anche se non ce ne occupiamo, la politica si occupa di noi.

Ora c’è in ballo – al di là dei provvedimenti per l’ambiente – uno scambio politico: la pressione dei giovani sull’ ambiente e il voto ai sedicenni – 1 su quattro dei 16enni, che hanno partecipato alle manifestazioni, non lo vuole e l’85% non vuole essere strumentalizzato: allora non vorrei che si “cambiasse tutto per lasciare il mondo come era prima”: anche senza voto i 16enni come Greta vanno ascoltati

L’inquinamento ci assedia ormai da anni – si sono programmate le solite e forse inutili Domeniche senza auto, ma non si è pensato (Stato, Regioni, Comuni) ad un piano speciale, perché perlomeno tutte le strutture pubbliche si dotassero per il riscaldamento e l’elettricità di impianti di energia pulita e rinnovabile, come per tutti i mezzi auto di proprietà e di trasporto pubblico: si parla di green bond per il 2020 – forse sulla spinta delle manifestazioni giovanili -,ma Belgio, Olanda,.Francia, Irlanda, Polonia,…., si sono già mosse.

L’impegno per un’ambiente tecnicamente pulito, può diventare veramente lavoro di alta qualificazione, se si investe concretamente in prevenzione, nella ristrutturazione di molti e cadenti edifici pubblici, nella messa in sicurezza di scuole, nella difesa idrogeologica e sismica,…, perché ne abbiamo bisogno: di queste necessità se ne parla sempre e troppo, ma, salvo rari casi,

non si traducono in realtà e si continua ad occupare nuovo suolo o ancor peggio si legifera su un’abusivismo indegno di un Paese civile.

Greta non sarà simpatica, a chi crede al cambiamento del clima illudendo se stesso e i figli, – alcuni pensano (credo che abbiano seguito le tracce – se ci sono – di denaro “follow the money” o chi paga l’eventuale stipendio) che Greta sia sostenuta finanziariamente: lo spero perché quei soldi, quegli investimenti, sono spesi bene e sopra ogni cosa difendere i cittadini, la gente, il futuro, è una cosa giusta, ma Trump, l’attuale Presidente degli Stati Uniti, sbaglia e come lui sbagliano tutti coloro nel mondo negano l’evidenza.

Serve un patto tra imprenditori, forze sociali, enti locali, perché ci sia una proposta comune Europea – Gentiloni parla già di 1000 miliardi di euro in sostenibilità ambientale – per un’ambiente pulito.

Giulio Lattanzi